Voucher Stage

PROGETTO RETE: 1.000 STAGE FINANZIATI CON UN VOUCHER DI 10.000 EURO PER CIASCUN STAGISTA AL VIA LA CALL PER LE IMPRESE

DI COSA SI TRATTA?

La presente Manifestazione d’ Interesse è finalizzata a individuare le società interessate a offrire ai giovani diplomati o laureati tra i 18 e i 30 anni d’età, fino a 3 esperienze di stage presso le proprie sedi principali e/o presso le proprie sedi secondarie, in Italia o all’estero.

A CHI SI RIVOLGE?

La Manifestazione d’ Interesse si rivolge alle società di diritto italiano, con sede legale in Italia e con codice fiscale e partita IVA italiani, che abbiano almeno 30 dipendenti.

REQUISITI DELLE IMPRESE

  • Quali imprese possono partecipare all’iniziativa?

Possono partecipare Società di diritto italiano che abbiano sede legale in Italia, con codice fiscale e partita IVA italiani, con almeno 30 dipendenti e che rispettino i seguenti requisiti di partecipazione:

  •  abbiano un numero di dipendenti non inferiore a 30;
  • siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non abbiamo in corso procedure esecutive e/o concorsuali con finalità liquidatoria o di cessazione dell’attività d’impresa;
  •  siano in regola con le disposizioni di legge sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e con la normativa di cui alla legge n. 68 del 1999 e successive modifiche e integrazioni;
  • siano in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
  • non abbiano effettuato licenziamenti – fatti salvi quelli per giusta causa e giustificato motivo soggettivo, o derivanti da specifici accordi sindacali con le organizzazioni territoriali più rappresentative – nella medesima unità operativa nei 12 mesi precedenti l’attivazione dello stage, ovvero, non abbiano procedure di Cassa Integrazione Guadagni straordinaria o in deroga in corso nella medesima unità operativa, per attività equivalenti a quelle dello stage;
  • siano in regola con gli adempimenti e i versamenti contributivi, assicurativi e previdenziali previsti dalla legge;
  •  nei cui confronti non sia stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del D.Lgs. 231/2001 e successive modifiche e integrazioni;
  • i cui legali rappresentanti o amministratori, componenti l’Organo di governance e Titolare effettivo, alla data di presentazione della domanda, non siano stati condannati, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per uno dei “reati presupposto” di cui al D.Lgs. 231/2001 e ss.mm.ii. e che non siano destinatari di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione;
  • che non si trovino in altre condizioni previste dalla legge come causa di incapacità a beneficiare di agevolazioni finanziarie pubbliche o comunque a ciò ostativo.

INFORMAZIONI SULLE ESPERIENZE DI STAGE

Per ognuna delle esperienze di stage messe a disposizione, ciascuna impresa dovrà specificare:

  • la descrizione dello stage (stage description);
  • la denominazione dello stage;
  • il titolo di studio richiesto (laurea triennale, magistrale, a ciclo unico, oppure, diploma di istruzione secondaria superiore o diploma tecnico superiore ITS) e, nel caso di laurea, il relativo indirizzo, da specificare facendo riferimento alla classificazione fornita dalla piattaforma;
  • l’ubicazione, in Italia o in altro Paese dell’UE, e la denominazione/tipologia della sede della società (sede principale, filiale, sede secondaria);
  • se intende cofinanziare lo stage, deve specificare l’importo aggiuntivo.

INFORMAZIONI SUL VOUCHER

  • Qual è l’importo del singolo voucher?

L’importo del singolo voucher destinato ai giovani, che Invitalia rimborserà all’impresa al termine del periodo di stage, è pari a € 10.000,00.

  • Quale importo dovrà essere riconosciuto allo stagista?

Fermo restando l’obbligo di corrispondere mensilmente allo stagista l’indennità di partecipazione, l’importo che l’impresa dovrà riconoscere allo stagista non potrà essere inferiore a quello del voucher, ossia €10.000,00.

Tale importo dovrà essere integrato da un cofinanziamento da parte dell’impresa, se indicato in fase di presentazione della domanda di partecipazione in risposta alla presente manifestazione di interesse.

  • Il voucher incide sul de minimis dell’impresa?

No, perché il voucher viene erogato direttamente agli stagisti tramite l’impresa, che sarà successivamente rimborsata.

  • L’importo del voucher stage viene rimodulato sulla base del numero di ore di lavoro settimanali dello stagista?

No, l’importo del voucher resta invariato.

  • Quando l’impresa ospitante può richiedere il rimborso relativo al valore del voucher?

Successivamente alla conclusione dello stage, l’impresa ospitante potrà richiedere il rimborso relativo al valore del voucher di €10.000,00. La richiesta avverrà su apposita piattaforma predisposta da Invitalia.

  • Cosa copre il voucher?

Il voucher copre l’indennità di partecipazione dello stagista.

QUANDO E DOVE VERRA’ PUBBLICATO L’ELENCO DELLE IMPRESE PARTECIPANTI?

Al termine delle verifiche delle domande di partecipazione, Invitalia pubblicherà sul sito https://rete.giovani2030.it/ l’elenco delle imprese che soddisfano i requisiti, indicando le relative esperienze di stage, l’indennità di partecipazione prevista e la sede, in Italia o all’estero.

Le domande possono essere presentate fino alle ore 17:00 dell’8 novembre 2024. Non è un click day, quindi tutte le candidature saranno valutate senza considerare l’ordine di arrivo. Sarà data priorità alle imprese che offrono stage all’estero o con risorse aggiuntive.

 INFORMAZIONI E CONTATTI

Per richiedere ulteriori informazioni in merito, è possibile rivolgersi alla mail riportata di seguito: fabiana.rossi@humanconsulting.it

Brevetti+, Disegni+ e Marchi+

COSA PREVEDE?

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto di ripartizione delle risorse da assegnare per l’annualità 2024, prende avvio il percorso per la riapertura dei bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ 2024, con l’obiettivo di assicurare sostegno alle imprese nella valorizzazione dei titoli di proprietà industriale.
I bandi Brevetti+, Marchi+ e Disegni+ sono procedure pubbliche volte all’erogazione di contributi economici. Sono destinati alle micro, piccole o medie imprese italiane, anche di nuova costituzione, con lo scopo di favorire la brevettabilità delle innovazioni tecnologiche e la valorizzazione di marchi e disegni.

DOTAZIONE FINANZIARIA

I tre bandi, Brevetti+, Disegni+ e Marchi+, prevedono l’erogazione di agevolazioni a cui il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha assegnato in totale risorse fino a 32 milioni di euro per l’anno 2024. La dotazione finanziaria complessiva è così ripartita:

  • 20 milioni per Brevetti+;
  • 10 milioni per Disegni+;
  • 2 milioni per Marchi+.

BANDO BREVETTI +

Il bando Brevetti+ prevede l’erogazione di un contributo economico per la valorizzazione economica di tecnologie tutelate da brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato. Tali agevolazioni vengono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

L’incentivo Brevetti+ spetta alle PMI italiane anche di nuova costituzione. I soggetti beneficiari devono soddisfare una serie di requisiti, ovvero essere titolari di:

  • un brevetto per invenzione industriale o essere titolari di una licenza esclusiva di un brevetto per invenzione industriale concesso in Italia. In entrambi i casi i brevetti devono essere in regola con i pagamenti delle tasse di mantenimento in vita, ove dovute, al momento della presentazione della domanda;
  • una domanda nazionale di brevetto per invenzione industriale depositata con un rapporto di ricerca con esito “non negativo”;
  • un’istanza di brevetto europeo o di una domanda internazionale di brevetto depositata con il relativo rapporto di ricerca con esito “non negativo”, che rivendichi la priorità di una precedente domanda nazionale di brevetto.

BANDO DISEGNI +

Il bando Disegni+ supporta le imprese di micro, piccola e media dimensione nella valorizzazione di disegni e modelli attraverso agevolazioni concesse nella forma di contributo in conto capitale. Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal bando Disegni+ le imprese con sede operativa in Italia, in regola da un punto di vista amministrativo, fiscale e giudiziario. Per partecipare devono essere inoltre titolari del disegno o modello oggetto del progetto di valorizzazione.

BANDO MARCHI +

Il bando Marchi+ intende supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella tutela dei marchi all’estero mediante agevolazioni concesse nella forma di contributo in conto capitale. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di dimensione micro, piccola o media impresa italiane, titolari del marchio oggetto della domanda di partecipazione.

Voucher 3I: Investire In Innovazione

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4 settembre il decreto attuativo 8 agosto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che definisce i criteri per il “Voucher 3I”. Questo incentivo, promosso dal Mimit, punta a sostenere startup e microimprese attraverso servizi professionali per la brevettazione di invenzioni industriali. Il voucher finanzia la consulenza di avvocati e professionisti specializzati in proprietà industriale e mira a favorire l’innovazione nel panorama imprenditoriale italiano.

OBBIETTIVI DELLA MISURA

Il “Voucher 3I” si inserisce all’interno della più ampia strategia del governo di valorizzare e promuovere l’eccellenza del Made in Italy, incentivando le aziende a investire nell’innovazione. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato che il decreto è un passo importante per garantire che la produzione italiana mantenga un livello competitivo elevato, soprattutto in settori ad alto contenuto tecnologico. L’incentivo mira a ridurre i costi legati alla protezione legale delle invenzioni industriali, agevolando le imprese nell’acquisire consulenze specialistiche.

DESTINATARI

Il “Voucher 3I” è destinato a startup innovative e microimprese italiane che necessitano di supporto per la brevettazione di invenzioni. Il contributo si concentra su servizi professionali che possono essere forniti solo da avvocati e consulenti in proprietà industriale. In particolare, i servizi finanziabili riguardano:

  • la verifica della brevettabilità dell’invenzione, con analisi di anteriorità;
  • la redazione e deposito della domanda di brevetto presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM);
  • il deposito internazionale della domanda, quando si intende rivendicare la priorità di una domanda nazionale.

L’obiettivo è rendere accessibili alle piccole realtà aziendali le competenze necessarie per proteggere le proprie innovazioni e valorizzarle a livello internazionale.

IMPORTI DEL VOUCHER

Il decreto fissa una dotazione finanziaria di 9 milioni di euro per il biennio 2023-2024, con importi variabili del voucher a seconda del servizio richiesto:

  • 1.000euro + IVA per la verifica della brevettabilità;
  • 3.000 euro + IVA per la redazione e il deposito della domanda di brevetto;
  • 4.000 euro + IVA per il deposito all’estero della domanda di brevetto.

Queste agevolazioni saranno concesse in regime “de minimis”, il che significa che l’aiuto totale ricevuto da una singola impresa non può superare un determinato importo in un periodo di tre esercizi finanziari, come stabilito dalla normativa europea.

MODALITA’ DI ACCESSO

La gestione del “Voucher 3I” è affidata a Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo, che avrà il compito di raccogliere e valutare le domande di accesso all’incentivo.
Le modalità e i termini di presentazione delle domande verranno stabiliti con un successivo decreto direttoriale, che definirà anche il calendario per l’apertura del bando. Le imprese interessate potranno quindi inviare la richiesta attraverso il portale di Invitalia, seguendo le indicazioni che verranno fornite nelle prossime settimane.

IMPATTO SUL SETTORE INNOVATIVO

Il “Voucher 3I” si configura come uno strumento essenziale per le startup e le microimprese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica e industriale. Consentendo a queste realtà di accedere a servizi di consulenza legale specializzata, si mira a promuovere la protezione delle idee innovative e a incentivare ulteriormente lo sviluppo di brevetti, elementi chiave per rafforzare la competitività delle imprese italiane a livello globale.
In un contesto economico sempre più orientato all’innovazione e alla digitalizzazione, la protezione della proprietà intellettuale rappresenta un elemento strategico per il successo delle imprese. Il “Voucher 3I” offre un sostegno concreto alle aziende che vogliono consolidare le proprie competenze nel campo della ricerca e sviluppo e difendere le proprie invenzioni sia in Italia che all’estero.

Voucher doppia transizione

FINALITÀ

La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Caserta, a seguito del decreto che ha approvato il progetto “La Doppia Transizione: digitale ed ecologica”, intende promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie Imprese (da ora in avanti MPMI), di tutti i settori economici attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented del tessuto produttivo, e incentivare l’avvio da parte delle imprese di percorsi per favorire la transizione ecologica attraverso interventi di efficienza energetica, introduzione di Fonti di Energia Rinnovabile e la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili.

Con il “Bando voucher Doppia Transizione – Anno 2024” è proposta un’unica misura che risponde ai seguenti obiettivi:

  • la realizzazione di progetti mirati all’introduzione di nuovi modelli di business 4.0 e modelli green oriented;
  • la promozione e l’utilizzo, da parte delle MPMI della circoscrizione territoriale camerale, di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali in attuazione della strategia definita nel Piano Transizione 4.0;
  •  l’incentivazione di modelli di sviluppo produttivo green driven orientati alla qualità e alla sostenibilità tramite prodotti/servizi con minori impatti ambientali e sociali;

AMBITI DI INTERVENTO

Con il presente Bando si intende finanziare, tramite l’utilizzo di contributi a fondo perduto (voucher), la seguente misura:

  • progetti per la transizione digitale presentati da singole imprese;
  • progetti per la transizione ecologica presentati da singole imprese per l’acquisizione di servizi di consulenza e formazione, da parte di figure altamente qualificate e competenti, finalizzati a favorire:

✔ la razionalizzazione dell’uso di energia da parte delle imprese, attraverso la realizzazione di interventi di efficienza energetica, riducendo i consumi e le emissioni di gas clima-alteranti;

✔ sistemi di autoproduzione FER, anche attraverso la partecipazione delle imprese alle CER;

✔ sistemi per la misurazione, monitoraggio continuo, adozione di modelli coerenti con modelli di sviluppo sostenibile secondo i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) con riferimento ai 17 obiettivi delle Nazioni unite (SDGs);

✔ attivazione di percorsi di allineamento alle certificazioni sulla qualità, resilienza, responsabilità sociale, verifica delle condizioni lavorative;

Gli interventi di transizione digitale previsti dal suddetto progetto dovranno riguardare le seguenti tecnologie, inclusa la pianificazione o progettazione dei relativi interventi:

  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa 3D;
  • prototipazione rapida;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • cyber security e business continuity;
  • big data e analytics;
  • intelligenza artificiale;
  • blockchain;
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
  • simulazione e sistemi cyberfisici;
  • integrazione verticale e orizzontale;
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
  • soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
  • sistemi di e-commerce con software proprietario con funzionalità avanzate e integrazione con gestionale/CRM aziendale;
  • sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • realizzazione/adeguamento del sito web aziendale con funzionalità avanzate (es. integrazione con chatbot, CRM, gestionali, web app, sistemi di prenotazione etc).

DOTAZIONE FINANZIARIA

Le risorse complessivamente stanziate dalla Camera di commercio a disposizione dei soggetti beneficiari ammontano a euro 350.000,00. Le agevolazioni saranno accordate sotto forma di voucher. I voucher avranno un importo unitario massimo di euro 6.000,00 per le imprese che hanno sede legale in provincia di Caserta e di euro 3.000,00 per quelle che hanno solo la sede operativa in provincia di Caserta. L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 60% delle spese ammissibili. Alle imprese in possesso del rating di legalità in corso di validità al momento della domanda e fino alla erogazione del voucher, verrà riconosciuta una premialità di euro 250,00 nel limite del 100% delle spese ammissibili e nel rispetto dei pertinenti massimali de minimis. I voucher saranno erogati con l’applicazione della ritenuta d’acconto del 4%.

La Camera di commercio si riserva la facoltà di:

  • incrementare lo stanziamento iniziale o rifinanziare il Bando;
  • chiudere i termini della presentazione delle domande in caso di esaurimento anticipato delle risorse;
  • riaprire i termini di presentazione delle domande in caso di mancato esaurimento delle risorse disponibili.

Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese che, alla data di presentazione della domanda e fino alla concessione dell’aiuto, presentino i seguenti requisiti:

  • siano Micro o Piccole o Medie imprese;
  • abbiano sede legale e/o sede operativa nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Caserta;
  • siano iscritte nel Registro delle Imprese e risultino “attive” al momento della presentazione della domanda;
  • siano in regola con il versamento del diritto annuale;
  • non siano in stato di liquidazione giudiziale, volontaria, amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • abbiano legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione;
  • abbiano assolto gli obblighi contributivi nei confronti degli Enti previdenziali, assistenziali ed assicurativi previsti (il DURC dovrà essere regolare al momento della presentazione della domanda, senza possibilità di regolarizzazione successiva);
  • non abbiano forniture di servizi in corso di erogazione con la Camera di commercio di Caserta.

Ogni impresa può presentare una sola richiesta di contributo. In caso di eventuale presentazione di più domande è tenuta in considerazione solo la prima domanda presentata in ordine cronologico.

Sono ammissibili – per i progetti di transizione digitale – le spese per:

  • servizi di consulenza e/o formazione. Tali spese non possono superare il limite del 10% del costo totale del progetto finanziato;
  • acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti.

SPESE PER I SERVIZI DI CONSULENZA

Sono ammissibili – per i progetti di transizione ecologica – le spese per i seguenti servizi di consulenza:

  • audit energetici, finalizzati a valutare la situazione iniziale “as is” dell’impresa, per individuare e quantificare gli interventi di efficienza e le opportunità di risparmio e definire un piano di miglioramento energetico;
  • analisi delle forniture di energia, attraverso l’analisi dei documenti contrattuali e contabili delle utenze, finalizzata alla definizione di un programma di ottimizzazione dei parametri contrattuali alla luce delle caratteristiche produttive dell’impresa;
  • progettazione di sistemi di raccolta e di monitoraggio dei dati energetici di base (bollette, contatori, ecc.) e della produzione (consumi, rendimenti, ecc.), anche attraverso l’utilizzo di automazioni con tecnologie 4.0;
  • piano di miglioramento energetico con individuazione e quantificazione degli interventi di efficienza e le opportunità di risparmio dell’impresa;
  • implementazione di Sistemi di gestione;
  • studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica;
  • studio di fattibilità tecnico-economica finalizzata alla realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER);
  • realizzazione della documentazione tecnica (progetto, configurazione, ecc.) e giuridica (statuto, contratti, ecc.) necessaria alla costituzione/adesione di/ad una CER;
  • implementazione di tecnologie digitali e 4.0 per favorire la transizione energetica (“doppia transizione”);
  • acquisizione temporanea del servizio esterno di Energy Manager a beneficio dell’impresa;
  • governance dell’azienda in ottica di aderenza ai criteri ESG.

SPESE PER SERVIZI DI FORMAZIONE

  • attività di formazione finalizzata al conseguimento della qualifica di Energy manager per risorse interne, impiegate stabilmente all’interno dell’impresa.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 fino al 90° giorno successivo alla data di comunicazione all’impresa del provvedimento di concessione. Tale termine deve intendersi come termine ultimo di chiusura del progetto. Tutte le spese si intendono al netto dell’IVA, il cui computo non rientra nelle spese ammesse, ad eccezione del caso in cui il soggetto beneficiario ne sostenga il costo senza possibilità di recupero.

Sono in ogni caso escluse dalle spese ammissibili quelle per:

  • trasporto, vitto e alloggio;
  • servizi di consulenza specialistica relativi alle ordinarie attività amministrative aziendali o commerciali, quali, a titolo esemplificativo, i servizi di consulenza in materia fiscale, contabile, legale, o di mera promozione commerciale o pubblicitaria;
  • servizi per l’acquisizione di certificazioni (es. ISO, EMAS, ecc.);
  • servizi di supporto e assistenza per adeguamenti a norme di legge.

CUMULO

Gli aiuti sono cumulabili, per gli stessi costi ammissibili:

  • con altri aiuti in regime de minimis fino al massimale de minimis pertinente;
  •  con aiuti in esenzione o autorizzati dalla Commissione nel rispetto dei massimali previsti dal regolamento di esenzione applicabile o da una decisione di autorizzazione.

 Sono inoltre cumulabili con aiuti senza costi ammissibili.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande devono essere inoltrate utilizzando – a pena di esclusione – l’apposita modulistica, compilata in ogni sua parte e sottoscritta dal legale rappresentante o titolare, unicamente con firma digitale, ovvero con firma elettronica avanzata o altra firma elettronica qualificata. Sono irricevibili le domande inviate prima e dopo i termini stabiliti. Non saranno considerate ammissibili altre modalità di trasmissione delle domande di ammissione al voucher.

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione:

  • Modulo Progetto;
  • Preventivi di spesa;
  • Modello relativo al versamento dell’imposta di bollo;
  • Eventuale Autodichiarazione fornitori;
  • Eventuale dichiarazione relativa al rating di legalità;
  • Eventuale dichiarazione sostitutiva nell’ipotesi che l’impresa non sia censita INPS/INAIL;
  • Report di self-assessment di maturità digitale “Selfi4.0” anno 2024;
  • Report “SUSTAINability”- questionario online per l’autovalutazione dell’impresa rispetto

I preventivi di spesa devono essere redatti in euro e intestati all’impresa richiedente e dagli stessi si devono evincere con chiarezza le singole voci di costo (i preventivi di spesa dovranno essere predisposti su propria carta intestata da soggetti regolarmente abilitati – non saranno ammessi auto preventivi).

Ai fini dell’accesso ai benefici previsti per le imprese in possesso del rating di legalità dovrà essere allegato alla pratica telematica il modello di dichiarazione.

È obbligatoria l’indicazione di un unico indirizzo PEC, presso il quale l’impresa elegge domicilio ai fini della procedura e tramite cui verranno pertanto gestite tutte le comunicazioni successive all’invio della domanda.

La Camera di commercio è esonerata da qualsiasi responsabilità derivante dal mancato o tardivo ricevimento della domanda per disguidi tecnici.

Reddito energetico 2024

COS’E’ IL REDDITO ENERGETICO 2024?

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 dell’8 novembre 2023, ha istituito il Fondo nazionale reddito energetico, uno stanziamento che ammonta a 200 milioni di euro. Si tratta di una concreta misura economica a favore di tutte le famiglie in condizioni di disagio economico che vogliono accedere all’utilizzo di energia rinnovabile grazie all’installazione di impianti fotovoltaici.

Il reddito energetico 2024 va nella direzione di una più equa sicurezza energetica e persegue un doppio fine. Da una parte quello sociale, di sostegno alle fasce di popolazione con minore disponibilità, anche a causa dell’inflazione e degli alti tassi d’interesse, dall’altra quello ambientale, perché vengono promosse le fonti rinnovabili, nella prospettiva di una transizione energetica che non può permettersi di trascurare nessuno. L’intervento è diviso equamente in due annualità, 2024 e 2025: 100 milioni per ogni anno. È importante sottolineare che

  • l’80% (80 all’anno) è destinato alle Regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, regioni che maggiormente risentono della povertà energetica, dell’incapacità cioè di accedere a un quantitativo minimo di servizi energetici fondamentali per uno standard di vita dignitoso: illuminazione, gas, riscaldamento e raffreddamento. La causa è in genere una combinazione tra reddito basso, costi energetici alti e scarsa efficienza energetica delle abitazioni.
  • il restante 20% (20 milioni l’anno) andrà alle altre Regioni e Province Autonome (queste ultime in Italia sono solo due, Trento e Bolzano).

L’ammontare di 200 milioni complessivi del reddito energetico non è “blindato”, ovvero chiuso, ma va considerato come base minima garantita dal decreto ministeriale. Infatti, il fondo può essere incrementato grazie a versamenti volontari delle amministrazioni centrali, quali Regioni o Province, di organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.

COME FUNZIONA IL NUOVO BONUS FOTOVOLTAICO?

Il bonus fotovoltaico per l’acquisto e l’installazione dei pannelli solari è un contributo in conto capitale, cioè a fondo perduto. Dal punto di vista tecnico e operativo, per accedere all’agevolazione, vi sono alcune condizioni da rispettare.

  • La potenza nominale dell’impianto deve essere compresa tra i 2 kilowatt e i 6 kilowatt. Da ricordare sempre che la potenza nominale corrisponde alla quantità di energia messa a disposizione e prelevabile in ogni istante; non corrisponde quindi al consumo;
  • una quota dell’energia elettrica prodotta deve essere autoconsumata. La quota è ancora in via definizione;
  • all’installazione vanno affiancati servizi aggiuntivi, la cui continuità deve essere garantita per dieci anni: un’assicurazione multi-rischi, la manutenzione e il monitoraggio.

Per quanto riguarda i costi ammissibili, cioè le spese effettivamente coperte dal reddito energetico, il GSE erogherà direttamente al soggetto che realizza l’intervento una cifra che comprende:

  • una quota fissa di 2.000 euro per l’impianto;
  • una quota variabile di 1.500 euro per ogni kilowatt di potenza nominale.

Tutta l’energia elettrica prodotta e non autoconsumata viene reimmessa nella rete tradizionale ma non viene remunerata. Infatti, nel caso del reddito energetico, il GSE trattiene le quote corrispondenti all’energia in eccesso ceduta, e le deposita in un fondo nazionale per 20 anni. È un modo per creare un serbatoio economico per eventuali e ulteriori agevolazioni in futuro.

CHI PUO’ RICHIEDERE IL REDDITO ENERGETICO 2024?

Quali sono le famiglie che hanno diritto alle agevolazioni per gli impianti fotovoltaici?

  • Nuclei familiari con ISEE inferiore ai 15.000 euro;
  • nuclei familiari con ISEE inferiore ai 30.000 euro, nel caso abbiano almeno 4 figli a carico.

Oltre a queste condizioni economiche, sono previsti ulteriori requisiti, più legati al contratto e all’immobile su cui viene realizzata l’installazione.

L’utenza, a cui è collegato l’impianto, deve essere intestata al beneficiario del reddito energetico, che può essere la persona fisica che ha presentato l’ISEE o un componente del nucleo familiare.

La famiglia deve avere la residenza anagrafica nell’immobile su cui viene installato il fotovoltaico. Il beneficiario del bonus deve essere titolare di un diritto reale sull’immobile, come, ad esempio, la proprietà, l’usufrutto o l’uso. Ogni beneficiario può presentare una sola domanda e ricevere, quindi, una sola agevolazione. L’incentivo non può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali.

Ecobonus: Incentivi per Taxi E NCC

ECOBONUS TAXI

I nuovi contributi sono disponibili a seguito dell’entrata in vigore del DPCM 20 maggio 2024 e relativamente ai taxi l’art 4 del decreto prevede che nel caso in cui l’acquirente sia un soggetto vincitore del concorso e assegnatario di nuove licenze, dall’11 agosto 2023 al 24 maggio 2024 è raddoppiato il contributo per l’acquisto di veicoli ecologici.

Il contributo per l’acquisto di veicoli è raddoppiato, secondo le modalità indicate al comma 1, inoltre, per:

  • i titolari di licenza taxi che sostituiscono il proprio autoveicolo adibito al servizio;
  • i soggetti autorizzati all’esercizio del servizio di noleggio con conducente che sostituiscono il proprio autoveicolo adibito al servizio.

Con comunicato del 12 giugno il MIMIT informa che dalle ore 10.00 del 17 giugno 2024 sarà possibile prenotare i contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1 da adibire al servizio taxi o noleggio con conducente.

ECOBONUS RETROFIT

Con il Decreto Retrofit del 3 giugno vengono invece stabilite le regole per la novità che riguarda la misura “Ecobonus – Retrofit”, rivolta a chi intende installare impianti di alimentazione a GPL e metano su veicoli di categoria M1.

In questo caso, sempre il MIMIT specifica che dalle ore 10.00 del 19 giugno 2024 sarà possibile accreditarsi attraverso l’area rivenditori.

Il decreto 3 giugno individua le modalità di attuazione per il riconoscimento, per l’anno 2024, del contributo per l’installazione di impianti nuovi a GPL o a metano per l’autotrazione su veicoli di categoria M1 omologati.

In particolare, alle persone fisiche che installano un impianto di alimentazione a gas per autotrazione, nuovo di fabbrica, su un veicolo di categoria M1 omologato in una classe non inferiore a Euro 4, è riconosciuto un contributo fisso pari a:

  • euro 400,00 per gli impianti di alimentazione a GPL;
  • euro 800,00 per gli impianti di alimentazione a metano.

Il contributo di cui al primo comma è riconosciuto per le installazioni effettuate dalla data di entrata in vigore del DPCM 20 maggio 2024, ovvero dal 25 maggio 2024 al 31 dicembre 2024 e potrà essere richiesto a decorrere dalla data di apertura di un apposito sistema informatico del MIMIT di prossima attivazione.

I contributi sono riconosciuti alle seguenti condizioni:

  • che, alla data di installazione dell’impianto di alimentazione a gas, il veicolo non sia omologato come alimentato a GPL o a metano o a doppia alimentazione;
  • che l’impianto di alimentazione a gas, GPL o metano, oggetto di installazione sia nuovo di fabbrica e completo di tutte le sue componenti;
  • che nella fattura attestante l’acquisto e l’installazione dell’impianto di alimentazione a gas, emessa in data successiva, al 25 maggio 2024, sia indicata la misura dello sconto praticato in ragione del contributo statale.

Contratti di Sviluppo – Nuovo sportello Net Zero e Rinnovabili e batterie

COSA PREVEDE?

A partire dalle ore 12 di giovedì 27 giugno 2024 le imprese potranno presentare domanda di accesso alle agevolazioni per il sostegno degli investimenti volti al rafforzamento delle catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo.

Con decreto direttoriale del 14 giugno 2024 sono disciplinate le modalità di accesso ai fondi destinati al sostegno di programmi di sviluppo coerenti con le finalità della Misura M1C2 Investimento 7 “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche” del PNRR e, in particolare, del sottoinvestimento 1 nella parte che prevede il sostegno agli investimenti privati per il rafforzamento delle catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica.

A CHI SI RIVOLGE?

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese che presentino programmi di sviluppo industriale e programmi di sviluppo per la tutela ambientale, ed eventualmente connessi progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Lo sportello è aperto sia a nuove domande di Contratto di sviluppo sia, previa presentazione di apposita istanza da parte del soggetto proponente, a domande di Contratto di sviluppo già presentate a Invitalia il cui iter agevolativo risulti, alla data della predetta istanza, sospeso per carenza di risorse finanziarie.

COSA FINANZIA?

Le domande di agevolazioni dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti il rafforzamento delle catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica, quali: batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCUS).

Potranno, altresì, essere agevolati programmi di sviluppo relativi a:

  • la produzione di componenti chiave, dei macchinari e delle attrezzature coinvolte nella produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica;
  • il recupero delle materie prime critiche necessarie per la produzione dei dispositivi di cui sopra e dei relativi componenti chiave.

I programmi di sviluppo devono riguardare progetti in grado di determinare una capacità produttiva o di recupero aggiuntiva rispetto a quella esistente.

QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI CONCEDIBILI?

Le agevolazioni sono concesse nelle forme del finanziamento agevolato, del contributo in conto interessi e del contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo).

Le imprese possono richiedere di accedere alle agevolazioni nei limiti di quanto previsto dal Titolo III del decreto ministeriale del 14 settembre 2023 e del connesso regime di aiuti recentemente approvato a sostegno di investimenti verso un’economia a zero emissioni nette (SA.112546 (2023/N) – Italy) nell’ambito della sezione 2.8 del Quadro temporaneo di crisi e transizione.

Riqualificazione Hotel: Contributi FRI-Tur 2024

COSA PREVEDE?

Il Ministero del Turismo ha pubblicato il nuovo bando FRI-Tur 2024 per la concessione di contributi diretti e finanziamenti alle piccole e medie imprese del settore alberghiero che investono per migliorare l’ospitalità e potenziare le strutture in un’ottica di sostenibilità ambientale e digitalizzazione.

Il fondo FRI-TUR, gestito da Invitalia sotto la supervisione del Ministero del Turismo e previsto dal PNRR, dispone di 780 milioni di euro, con ulteriori 600 milioni di finanziamenti bancari.

  • Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica;
  • il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

A CHI E’ RIVOLTO?

Possono beneficiare dell’incentivo:

  • alberghi;
  • agriturismi;
  • strutture ricettive all’aria aperta;
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale;
  • stabilimenti balneari;
  • complessi termali;
  • porti turistici;
  • parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici.

Queste imprese devono gestire attività ricettive o di servizio turistico in immobili di terzi o di loro proprietà. È necessario allegare alla domanda un contratto registrato che attesti questa gestione.

INTERVENTI FINANZIABILI

Sono agevolati i seguenti interventi:

  • efficientamento energetico delle strutture;
  • riqualificazione antisismica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia;
  • realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature per attività termali (solo per gli stabilimenti termali);
  • digitalizzazione;
  • acquisto o rinnovo di arredi.

Sono ammissibili, al netto dell’IVA:

  • le spese per servizi di progettazione;
  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 5%;
  • fabbricati, opere murarie e assimilate, nella misura massima del 50%;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
  • investimenti in digitalizzazione.

AGEVOLAZIONI PREVISTE

Sono finanziati investimenti di importo compreso tra i 500.000 e i 10 milioni di euro.

Le imprese possono accedere a:

  1. un contributo diretto alla spesa, fino al 35% dell’investimento;
  2. un finanziamento agevolato concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari al 0,50%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni.

Al finanziamento agevolato deve essere abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata. La somma del finanziamento agevolato, del finanziamento bancario e del contributo diretto alla spesa non può essere superiore al 100% del programma ammissibile.

Contratto di sviluppo

COSA PREVEDE?

Con il Contratto di Sviluppo Invitalia sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale. 
L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, che si riduce a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse.
È prevista una procedura di Fast Track per l’Accordo di Sviluppo a favore dei progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo.
Lo strumento è stato recentemente modificato per effetto del Decreto Ministeriale 14 settembre 2023.

A CHI E’ DESTINATO?

Il Contratto di Sviluppo è rivolto alle imprese italiane ed estere. I destinatari delle agevolazioni, fino ad un massimo complessivo di 5 imprese, sono:

  • l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto
  • le eventuali imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo
  • i soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

L’impresa proponente è l’interlocutore formale nei confronti di Invitalia, anche per conto delle aziende aderenti.
Il contratto di sviluppo può inoltre essere realizzato, sempre in un numero massimo di 5 imprese, in forma congiunta con il contratto di rete (legge 33 del 9 aprile 2009). In tal caso l’organo comune, appositamente nominato, agisce come mandatario dei partecipanti al Contratto e assume in carico tutti gli adempimenti nei confronti di Invitalia.

COSA FINANZIA?

Il Programma di sviluppo oggetto del Contratto può essere di tipo industriale, turistico, di tutela ambientale. Nell’ambito dei Contratti di Sviluppo di tipo industriale è possibile richiedere il regime di aiuto relativo al settore della prima trasformazione dei prodotti agricoli.
È composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro. Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.

Il Contratto di Sviluppo prevede le seguenti agevolazioni finanziarie:

  • contributo a fondo perduto in conto impianti
  • contributo a fondo perduto alla spesa
  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto interessi.

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa. Gli incentivi sono diversi per i progetti a finalità ambientale.

ACCORDO DI SVILUPPO

Per i programmi di grandi dimensioni, che rivestono una particolare rilevanza strategica, è attiva una specifica procedura, l’Accordo di Sviluppo, che implica una corsia preferenziale per le risorse, una riduzione dei tempi e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.                  Progetti di grandi dimensioni sono quelli che prevedono investimenti ammissibili per almeno 50 milioni di euro.
Un Accordo di sviluppo potrà essere sottoscritto se, alternativamente:

  • il programma di sviluppo soddisfa almeno tre dei requisiti previsti all’articolo 9, comma 6, del Decreto 2 novembre 2021
  • il programma di sviluppo è qualificabile come programma di sviluppo per la tutela ambientale ai sensi del Titolo IV del decreto
  • il programma di sviluppo è proposto da una rete d’imprese

Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, inoltre, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.
Inoltre, ai fini della sottoscrizione di un Accordo di sviluppo, nel caso in cui a seguito della realizzazione del programma di sviluppo sia previsto un incremento occupazionale, le imprese dovranno impegnarsi ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Mise.

Gli Accordi di sviluppo godono di una corsia preferenziale con priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione: i tempi di istruttoria sono di 90 giorni dalla data di stipula dell’Accordo.
Se la verifica ha esito positivo (per sussistenza della rilevanza strategica e ammissibilità del progetto d’investimento), Invitalia avvia la procedura con comunicazione al Ministero dello Sviluppo economico per il perfezionamento dell’Accordo di Sviluppo.
In assenza delle caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Invitalia gestisce il Contratto di Sviluppo: riceve le domande, valuta i progetti, concede ed eroga le agevolazioni. Le domande possono essere presentate esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata. Il Decreto 14 settembre 2023 ha previsto la creazione di due differenti sportelli, uno per i programmi industriali (compresi i programmi in regime di TPA) e di tutela ambientale e uno per i programmi turistici. L’impresa (o la rete di imprese) proponente potrà presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale. Per presentare domanda di agevolazioni sarà necessario:

  • essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE)
  • accedere alla piattaforma dedicata per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico.

SELEZIONE DEGLI ESPERTI

Procedura per la selezione e la nomina degli esperti in innovazione tecnologica

Per la valutazione dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, Invitalia si avvale di esperti esterni selezionati tra quelli inseriti nell’Albo degli esperti in innovazione tecnologica. Così come previsto dal DM 8 novembre 2016 del MiSE, la nomina degli esperti deve avvenire sulla base delle procedure di selezione concordate con la Commissione europea secondo principi di trasparenza e rotazione degli incarichi. Invitalia si è pertanto dotata di una procedura informatica per la selezione casuale degli esperti esterni selezionati e nominati tra quelli inseriti nell’Albo. Invitalia, secondo le indicazioni fornite dal MiSE, ha redatto la procedura che prevede la seguente metodologia di selezione:

  • individuazione del sottoinsieme degli esperti iscritti all’Albo istituito e tenuto presso il MiSE- DGIAI, che hanno dichiarato di possedere competenze in un Settore Industriale e in uno o più Ambiti Applicativi, tenuto conto dell’attività prevista dai richiedenti le agevolazioni;
  • esclusione dalla selezione della Regione o delle Regioni in cui l’impresa/e richiedente/i opera/operano o ha/hanno la propria sede legale;
  • esclusione dalla selezione di tutti gli esperti:
  • di cui alla lettera c) dell’art. 3, comma 1 del Decreto 7 ottobre 2015 del MiSE;
  • che hanno rinunciato per TRE volte consecutive nell’arco dell’ultimo anno di riferimento a partire dalla data di selezione;
  • che abbiano accettato DUE incarichi di valutazione dall’Agenzia nell’arco dell’ultimo anno di riferimento a partire dalla data di selezione;
  • applicazione di un algoritmo che estrae casualmente gli esperti selezionati sulla base dei filtri riportati ai punti precedenti, dando origine all’elenco ufficiale.

Il sistema genera in automatico un elenco di 5 esperti estratti, ordinati secondo l’ordine progressivo di estrazione. Invitalia provvede quindi a prendere contatto con l’esperto risultato primo dell’elenco per il conferimento dell’incarico indicando un termine entro il quale l’esperto stesso sarà tenuto a rispondere con l’accettazione, ovvero con il diniego fornendo un motivato rifiuto; in caso di indisponibilità da parte dell’esperto, ovvero di mancato riscontro entro il termine indicato, l’Agenzia contatterà il successivo nominativo.

PER LE IMPRESE AMMESSE

Le seguenti bozze degli atti sono riportate a mero titolo esemplificativo: contengono gli elementi essenziali del contratto suscettibili di modifiche e integrazioni in base alle caratteristiche tecniche delle operazioni, alla dimensione aziendale e alle fonti di finanziamento del progetto.

  • Determina
  • Contratto di finanziamento
  • Fidejussione Anticipo Contributo

Di seguito la modulistica e le indicazioni per la rendicontazione delle spese relative ai progetti agevolati.

Progetto Investimento Produttivo

  • Modulistica
  • Linee Guida Rendicontazione INV
  • Organizzazione documentazione di spesa
  • DataBase Spese INV
  • Stato di Avanzamento INV
  • Quadro di Raffronto INV
  • Allegato Beni per Investimenti Turistici

Progetto Ricerca Sviluppo e Innovazione

  • Modulistica
  • Linee guida rendicontazione RISVIN
  • Database spese RISVIN
  • Linee guida rendicontazione RISVIN – format DOC
  • Linee guida rendicontazione RISVIN – format XLS

RISORSE PNRR

l contratto di sviluppo rappresenta, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, uno degli strumenti di politica industriale più rilevanti per rafforzare il tessuto produttivo del Paese in termini di innovazione, trasformazione tecnologica e sostenibilità ambientale.
Con tre decreti sono stati stanziati oltre 2 miliardi di euro. In particolare, sono stati fissati i termini per l’apertura degli sportelli: “Filiere produttive”, “Rinnovabili e batterie”, “Bus elettici”.

SPORTELLO AUTOMOTIVE

Con decreto direttoriale del 10 ottobre 2022, il Ministero dello Sviluppo economico ha disposto l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di investimenti produttivi e di tutela ambientale legati allo sviluppo e riconversione della filiera automotive. Sono finanziabili anche i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strettamente connessi e funzionali tra loro.

I programmi di sviluppo industriale dovranno riguardare:

  • nuovi veicoli e sistemi di alimentazione e propulsione che aumentino l’efficienza del veicolo minimizzando le emissioni;
  • tecnologie, materiali, architetture e componenti strutturali funzionali all’alleggerimento dei veicoli nonché dei sistemi di trasporto per la mobilità urbana;
  • nuovi sistemi, componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per la gestione delle funzioni principali del veicolo. Inoltre, propulsione, lighting, dinamica laterale e longitudinale, abitacolo;
  • nuovi sistemi, componenti meccanici elettrici, elettronici e software per sistemi avanzati per l’assistenza alla guida, la connettività del veicolo, la gestione di dati, l’interazione uomo-veicolo e l’infotainment;
  • sistemi infrastrutturali per il rifornimento e la ricarica dei veicoli.

L’obiettivo generale della misura è quello di supportare investimenti innovativi nella filiera estesa della mobilità veicolare urbana ed extraurbana, per il trasporto di persone e merci. A tal fine, fatto salvo quanto previsto dalla normativa (art. 2, comma 2, del D.D. 10/10/2022) riguardo le specifiche finalità dei progetti di investimento, le domande di accesso allo Sportello Automotive devono riguardare sistemi di produzione di veicoli a motore, e relativa componentistica, quali ciclomotori, motoveicoli, autoveicoli (inclusi bus e pullman), filoveicoli, rimorchi, inclusi veicoli a motore utilizzati in agricoltura. Sono escluse categorie specifiche quali, ad esempio, i mezzi a esclusivo uso militare.
Le risorse ammontano complessivamente a 525 milioni di euro, a valere sul Fondo istituito dal decreto-legge n. 17 del 2022. Si tratta di una parte delle risorse del “Fondo automotive” destinati al sostegno e alla promozione della transizione verde, della ricerca e degli investimenti nel settore, attraverso l’insediamento di filiere innovative e sostenibili sul territorio nazionale.
Le domande dovranno contenere tutti gli elementi necessari per consentire di verificare la rispondenza dei programmi di sviluppo con le caratteristiche elencate e dovranno essere presentate, a pena di invalidità, secondo le modalità e i modelli pubblicati.

FILIERE PRODUTTIVE

Un nuovo sportello a sostegno dei contratti di sviluppo nelle filiere produttive strategiche.  La misura si pone in continuità con lo sportello “Competitività e resilienza delle filiere produttive”, attivato nel 2022 con risorse PNRR, pur presentando differenze rispetto al precedente bando.

Dotazione: 391,8 milioni di euro

Finalità: rafforzamento delle filiere produttive strategiche per lo sviluppo del sistema Paese

Cosa finanzia: Progetti di sviluppo Industriale ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali. Sono esclusi i programmi per la tutela ambientale

Dove: aree del territorio nazionale diverse da quelle individuate quali “zona a” nell’ambito della Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale vigente.

Filiere agevolate

a) aerospazio e aeronautica;

b) design, moda e arredo;

c) metallo ed elettromeccanica;

d) chimico e farmaceutico;

e) gomma e plastica;

f) alimentare, con riferimento alle sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Tipologia di programmi agevolati

I programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni.

I programmi potranno essere attuati:

a) da più imprese operanti nella filiera di riferimento;

b) da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni sono concesse nella sola forma del contributo in conto impianti e del contributo diretto alla spesa. Non è previsto il finanziamento agevolato. Per le agevolazioni sui progetti produttivi (contributi in conto impianti) gli aiuti previsti sono a valere sulla sezione 3.13 del Quadro temporaneo (Temporary Framework). Per le agevolazioni sui progetti di ricerca sviluppo e innovazione (contributo alla spesa) andranno richiesti gli aiuti previsti dall’art. 25 e dall’art. 29 del regime GBER.