COSA PREVEDE?
Con il Contratto di Sviluppo Invitalia sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.
L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, che si riduce a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse.
È prevista una procedura di Fast Track per l’Accordo di Sviluppo a favore dei progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo.
Lo strumento è stato recentemente modificato per effetto del Decreto Ministeriale 14 settembre 2023.
A CHI E’ DESTINATO?
Il Contratto di Sviluppo è rivolto alle imprese italiane ed estere. I destinatari delle agevolazioni, fino ad un massimo complessivo di 5 imprese, sono:
- l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto
- le eventuali imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo
- i soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.
L’impresa proponente è l’interlocutore formale nei confronti di Invitalia, anche per conto delle aziende aderenti.
Il contratto di sviluppo può inoltre essere realizzato, sempre in un numero massimo di 5 imprese, in forma congiunta con il contratto di rete (legge 33 del 9 aprile 2009). In tal caso l’organo comune, appositamente nominato, agisce come mandatario dei partecipanti al Contratto e assume in carico tutti gli adempimenti nei confronti di Invitalia.
COSA FINANZIA?
Il Programma di sviluppo oggetto del Contratto può essere di tipo industriale, turistico, di tutela ambientale. Nell’ambito dei Contratti di Sviluppo di tipo industriale è possibile richiedere il regime di aiuto relativo al settore della prima trasformazione dei prodotti agricoli.
È composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro. Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.
Il Contratto di Sviluppo prevede le seguenti agevolazioni finanziarie:
- contributo a fondo perduto in conto impianti
- contributo a fondo perduto alla spesa
- finanziamento agevolato
- contributo in conto interessi.
L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa. Gli incentivi sono diversi per i progetti a finalità ambientale.
ACCORDO DI SVILUPPO
Per i programmi di grandi dimensioni, che rivestono una particolare rilevanza strategica, è attiva una specifica procedura, l’Accordo di Sviluppo, che implica una corsia preferenziale per le risorse, una riduzione dei tempi e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte. Progetti di grandi dimensioni sono quelli che prevedono investimenti ammissibili per almeno 50 milioni di euro.
Un Accordo di sviluppo potrà essere sottoscritto se, alternativamente:
- il programma di sviluppo soddisfa almeno tre dei requisiti previsti all’articolo 9, comma 6, del Decreto 2 novembre 2021
- il programma di sviluppo è qualificabile come programma di sviluppo per la tutela ambientale ai sensi del Titolo IV del decreto
- il programma di sviluppo è proposto da una rete d’imprese
Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, inoltre, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.
Inoltre, ai fini della sottoscrizione di un Accordo di sviluppo, nel caso in cui a seguito della realizzazione del programma di sviluppo sia previsto un incremento occupazionale, le imprese dovranno impegnarsi ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Mise.
Gli Accordi di sviluppo godono di una corsia preferenziale con priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione: i tempi di istruttoria sono di 90 giorni dalla data di stipula dell’Accordo.
Se la verifica ha esito positivo (per sussistenza della rilevanza strategica e ammissibilità del progetto d’investimento), Invitalia avvia la procedura con comunicazione al Ministero dello Sviluppo economico per il perfezionamento dell’Accordo di Sviluppo.
In assenza delle caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico.
PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Invitalia gestisce il Contratto di Sviluppo: riceve le domande, valuta i progetti, concede ed eroga le agevolazioni. Le domande possono essere presentate esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata. Il Decreto 14 settembre 2023 ha previsto la creazione di due differenti sportelli, uno per i programmi industriali (compresi i programmi in regime di TPA) e di tutela ambientale e uno per i programmi turistici. L’impresa (o la rete di imprese) proponente potrà presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale. Per presentare domanda di agevolazioni sarà necessario:
- essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE)
- accedere alla piattaforma dedicata per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati
Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico.
SELEZIONE DEGLI ESPERTI
Procedura per la selezione e la nomina degli esperti in innovazione tecnologica
Per la valutazione dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, Invitalia si avvale di esperti esterni selezionati tra quelli inseriti nell’Albo degli esperti in innovazione tecnologica. Così come previsto dal DM 8 novembre 2016 del MiSE, la nomina degli esperti deve avvenire sulla base delle procedure di selezione concordate con la Commissione europea secondo principi di trasparenza e rotazione degli incarichi. Invitalia si è pertanto dotata di una procedura informatica per la selezione casuale degli esperti esterni selezionati e nominati tra quelli inseriti nell’Albo. Invitalia, secondo le indicazioni fornite dal MiSE, ha redatto la procedura che prevede la seguente metodologia di selezione:
- individuazione del sottoinsieme degli esperti iscritti all’Albo istituito e tenuto presso il MiSE- DGIAI, che hanno dichiarato di possedere competenze in un Settore Industriale e in uno o più Ambiti Applicativi, tenuto conto dell’attività prevista dai richiedenti le agevolazioni;
- esclusione dalla selezione della Regione o delle Regioni in cui l’impresa/e richiedente/i opera/operano o ha/hanno la propria sede legale;
- esclusione dalla selezione di tutti gli esperti:
- di cui alla lettera c) dell’art. 3, comma 1 del Decreto 7 ottobre 2015 del MiSE;
- che hanno rinunciato per TRE volte consecutive nell’arco dell’ultimo anno di riferimento a partire dalla data di selezione;
- che abbiano accettato DUE incarichi di valutazione dall’Agenzia nell’arco dell’ultimo anno di riferimento a partire dalla data di selezione;
- applicazione di un algoritmo che estrae casualmente gli esperti selezionati sulla base dei filtri riportati ai punti precedenti, dando origine all’elenco ufficiale.
Il sistema genera in automatico un elenco di 5 esperti estratti, ordinati secondo l’ordine progressivo di estrazione. Invitalia provvede quindi a prendere contatto con l’esperto risultato primo dell’elenco per il conferimento dell’incarico indicando un termine entro il quale l’esperto stesso sarà tenuto a rispondere con l’accettazione, ovvero con il diniego fornendo un motivato rifiuto; in caso di indisponibilità da parte dell’esperto, ovvero di mancato riscontro entro il termine indicato, l’Agenzia contatterà il successivo nominativo.
PER LE IMPRESE AMMESSE
Le seguenti bozze degli atti sono riportate a mero titolo esemplificativo: contengono gli elementi essenziali del contratto suscettibili di modifiche e integrazioni in base alle caratteristiche tecniche delle operazioni, alla dimensione aziendale e alle fonti di finanziamento del progetto.
- Determina
- Contratto di finanziamento
- Fidejussione Anticipo Contributo
Di seguito la modulistica e le indicazioni per la rendicontazione delle spese relative ai progetti agevolati.
Progetto Investimento Produttivo
- Modulistica
- Linee Guida Rendicontazione INV
- Organizzazione documentazione di spesa
- DataBase Spese INV
- Stato di Avanzamento INV
- Quadro di Raffronto INV
- Allegato Beni per Investimenti Turistici
Progetto Ricerca Sviluppo e Innovazione
- Modulistica
- Linee guida rendicontazione RISVIN
- Database spese RISVIN
- Linee guida rendicontazione RISVIN – format DOC
- Linee guida rendicontazione RISVIN – format XLS
RISORSE PNRR
l contratto di sviluppo rappresenta, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, uno degli strumenti di politica industriale più rilevanti per rafforzare il tessuto produttivo del Paese in termini di innovazione, trasformazione tecnologica e sostenibilità ambientale.
Con tre decreti sono stati stanziati oltre 2 miliardi di euro. In particolare, sono stati fissati i termini per l’apertura degli sportelli: “Filiere produttive”, “Rinnovabili e batterie”, “Bus elettici”.
SPORTELLO AUTOMOTIVE
Con decreto direttoriale del 10 ottobre 2022, il Ministero dello Sviluppo economico ha disposto l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di investimenti produttivi e di tutela ambientale legati allo sviluppo e riconversione della filiera automotive. Sono finanziabili anche i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strettamente connessi e funzionali tra loro.
I programmi di sviluppo industriale dovranno riguardare:
- nuovi veicoli e sistemi di alimentazione e propulsione che aumentino l’efficienza del veicolo minimizzando le emissioni;
- tecnologie, materiali, architetture e componenti strutturali funzionali all’alleggerimento dei veicoli nonché dei sistemi di trasporto per la mobilità urbana;
- nuovi sistemi, componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per la gestione delle funzioni principali del veicolo. Inoltre, propulsione, lighting, dinamica laterale e longitudinale, abitacolo;
- nuovi sistemi, componenti meccanici elettrici, elettronici e software per sistemi avanzati per l’assistenza alla guida, la connettività del veicolo, la gestione di dati, l’interazione uomo-veicolo e l’infotainment;
- sistemi infrastrutturali per il rifornimento e la ricarica dei veicoli.
L’obiettivo generale della misura è quello di supportare investimenti innovativi nella filiera estesa della mobilità veicolare urbana ed extraurbana, per il trasporto di persone e merci. A tal fine, fatto salvo quanto previsto dalla normativa (art. 2, comma 2, del D.D. 10/10/2022) riguardo le specifiche finalità dei progetti di investimento, le domande di accesso allo Sportello Automotive devono riguardare sistemi di produzione di veicoli a motore, e relativa componentistica, quali ciclomotori, motoveicoli, autoveicoli (inclusi bus e pullman), filoveicoli, rimorchi, inclusi veicoli a motore utilizzati in agricoltura. Sono escluse categorie specifiche quali, ad esempio, i mezzi a esclusivo uso militare.
Le risorse ammontano complessivamente a 525 milioni di euro, a valere sul Fondo istituito dal decreto-legge n. 17 del 2022. Si tratta di una parte delle risorse del “Fondo automotive” destinati al sostegno e alla promozione della transizione verde, della ricerca e degli investimenti nel settore, attraverso l’insediamento di filiere innovative e sostenibili sul territorio nazionale.
Le domande dovranno contenere tutti gli elementi necessari per consentire di verificare la rispondenza dei programmi di sviluppo con le caratteristiche elencate e dovranno essere presentate, a pena di invalidità, secondo le modalità e i modelli pubblicati.
FILIERE PRODUTTIVE
Un nuovo sportello a sostegno dei contratti di sviluppo nelle filiere produttive strategiche. La misura si pone in continuità con lo sportello “Competitività e resilienza delle filiere produttive”, attivato nel 2022 con risorse PNRR, pur presentando differenze rispetto al precedente bando.
Dotazione: 391,8 milioni di euro
Finalità: rafforzamento delle filiere produttive strategiche per lo sviluppo del sistema Paese
Cosa finanzia: Progetti di sviluppo Industriale ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali. Sono esclusi i programmi per la tutela ambientale
Dove: aree del territorio nazionale diverse da quelle individuate quali “zona a” nell’ambito della Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale vigente.
Filiere agevolate
a) aerospazio e aeronautica;
b) design, moda e arredo;
c) metallo ed elettromeccanica;
d) chimico e farmaceutico;
e) gomma e plastica;
f) alimentare, con riferimento alle sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Tipologia di programmi agevolati
I programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni.
I programmi potranno essere attuati:
a) da più imprese operanti nella filiera di riferimento;
b) da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza
Agevolazioni concedibili
Le agevolazioni sono concesse nella sola forma del contributo in conto impianti e del contributo diretto alla spesa. Non è previsto il finanziamento agevolato. Per le agevolazioni sui progetti produttivi (contributi in conto impianti) gli aiuti previsti sono a valere sulla sezione 3.13 del Quadro temporaneo (Temporary Framework). Per le agevolazioni sui progetti di ricerca sviluppo e innovazione (contributo alla spesa) andranno richiesti gli aiuti previsti dall’art. 25 e dall’art. 29 del regime GBER.